Il Sito archeologico: il Progetto Villa di Teodorico (scavo archeologico stratigrafico)
Scendendo ulteriormente dalla scala urbana a quella della singola unità insediativa, nella tradizione dell’archeologia di scavo e della sua contestualizzazione territoriale, S.F.E.R.A. sta implementando le indagini su specifici complessi edilizi nel progetto di scavo e ricerche nell’area della villa di Teodorico, che vede l’Università di Parma recente capofila delle attività di scavo e ricerche sul terreno del consistente serbatoio archeologico dell’alto appennino romagnolo. Il contesto è quello di un sito pluristratificato, frequentato dalla fine del VI sec. a.C. all’XII sec. d.C., che gli scavi più recenti hanno scoperto caratterizzato già dall’età repubblicana da una villa produttiva, trasformata in età augustea in vera e propria villa urbano-rustica e sulla quale si è poi impostata la grande residenza di caccia dell’imperatore Teodorico. La villa rappresentava la proiezione nel territorio della vicina Mevaniola, centro direzionale in età umbra e romana e punto di riferimento per i collegamenti tra Roma e Ravenna e la flotta ivi stanziata. Le missioni archeologiche, che si configurano anche come cantiere didattico per gli studenti dei corsi di archeologia dell’Ateneo, sono tra i più importanti scavi estensivi oggi in corso e hanno consentito, nelle recentissime indagini stratigrafiche, la scoperta della sala ottagonale mosaicata con decorazioni di alta gamma che pare potersi ricondurre alla presenza di Teoderico nel territorio galeatese. L’individuazione del padiglione di rappresentanza della villa, del quale la sala ottagonale offre la più esplicita e pregevole testimonianza, conferma che ci troviamo in presenza di una residenza pari, per eleganza ed impegno edilizio, a quelle della corte ravennate, con le quali condivise maestranze di alta gamma (direzione dello scavo Alessia Morigi; responsabili scientifici Alessia Morigi e Riccardo Villicich).
Alessia Morigi