La logica di S.F.E.R.A. è inclusiva e vede le varie competenze tecnico-scientifiche dell’ateneo trasversalmente impegnate a dialogare e ad offrire contributi aperti alla città sui temi della geoarcheologia, dell’archeologia dei materiali, delle tecnologie multimediali, del restauro, del rilievo, del marketing dei beni culturali, fino al recupero delle tecniche costruttive antiche per la bioedilizia moderna. La messa in rete di competenze, sempre con uno sguardo all’oggi, ha generato una convergenza su direttrici che prevedono la relazione tra istruzione, ricerca e impresa con al centro la cultura archeologica come fattore di attrattività e di rilancio del territorio, anche nel dialogo con i privati. Il tema dell’impresa culturale è, del resto, cifra identitaria del polo umanistico e in particolare del Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali, entro il quale S.F.E.R.A. rappresenta un potenziale spazio per l’implementazione di start up archeologiche come importante fattore attraente per finanziamenti già pervenuti dai principali referenti del territorio, in particolare Regione Emilia Romagna, Comuni, Fondazione Cariparma, Rotary e Lions Club, che ne intravedono il potenziale in termini di ricadute sul territorio contemporaneo.
Alessia Morigi